San Simplicio nella storia e nella tradizione della Chiesa
Il Santo vescovo e martire Simplicio è il patrono della città di Olbia, della Gallura e della Diocesi di Tempio-Ampurias. Subì il martirio il 15 Maggio del 304 in Olbia per mano del governatore romano della Provicia di Sardegna e Corsica ricordato col nome di Barbaro,al tempo della persecuzione contro i cristiani decretata dall'imperatore Diocleziano. Con lui furono martirizzati anche i cristiani Rosula (Rosa ),Diocleziano e Fiorenzio.
Il martirio di San Simplicio viene attestato uniformemente in tutte le fonti storiche relative ai martiri dei primi secoli della Chiesa, nel culto e nella tradizione antichissima della Chiesa sarda. Il più antico documento che ricorda il nome di San Simplicio é il Martirologio Geronimiano risalente alla fine del V secolo, che è il più antico calendario dei martiri che la Chiesa conservi.Il santo olbiense è ricordato in tutti i principali codici ( 16 ) che riportano il testo del Geronimiano, oggi conservati in diverse città e località d' Europa. Da questo antico elenco di martiri emergono i dati che la stessa tradizione e culto tramandano. Il giorno del martirio, il luogo, il ministero ecclesiale del martire, i compagni di martirio. Questi dati storici fanno di Simplicio il primo vescovo di cui si abbia notizia storica attendibile in Sardegna, e l' unico tra i santi vescovi sardi insignito della palma del martirio.
San Simplicio viene anche ricordato nei martirologi chiamati "storici" da quello più antico di San Beda ( inizio VIII secolo ) a quelli successivi di Rabano Mauro, Usuardo, Notkero Balbulo, Greveno, fino a quello del Galesino, e al Martirologio Romano del Baronio nel XVII secolo.
Accanto ai martirologi sono giunti a noi tre racconti del martirio con poche divergenze tra loro. Il più antico è la Passio Sancti Simplicii contenuta nella Legenda ( termine latino che indica uno scritto "da leggere") di San Saturno, redatta dai monaci Vittorini di Cagliri nel XII e risalente alla precedente presenza di quei monaci nel Giudicato di Gallura. Vi sono poi i racconti del martirio riportati da Giovanni Arca nel 1598, e da Filippo Ferrari nel 1613, che attinsero a documenti più antichi.
Oltre le fonti storiche e la tradizione anche il culto del primo vescovo di Olbia viene ricordato dai tempi più antichi. In onore di San Simplicio vennero edificati vari edifici di culto non solo nel Giudicato di Gallura, ma anche nel resto della Sardegna, chiese il cui ricordo è presente nei documenti giunti a noi e nella toponomastica di diverse località dell' isola. Chiese dedicate al santo vescovo di Olbia sorgevanonei territori di Sassari ( 2 chiese ), Narcao, Guspini, Stintino (ricordata in un documento del 1082) e Viddalba. Altre chiese esistono ancora nei territori di Bassacutena (frazione di Tempio Pausania) e Siniscola.