"Sa Festa Manna de Mesu Maju" e il Comitato Festeggiamenti San Simplicio
La tradizionale festa di San Simplicio vanta origini che si perdono nei secoli passati permettendoci di poter solo riportare come questa ricorrenza si sia sempre celebrata senza però aiutarci a risalire ad una datazione storica senza dubbio molto antica almeno liturgicamente per via della tradizione scritta medievale e della stessa esistenza della chiesa.
Tra le prime informazioni circa l’antica tradizione della festa di San Simplicio abbiamo il ricordo dell’erudito francese Valere, bibliotecario del re a Versailles, che nelle sue memorie di viaggio del 1835 scrive che nella chiesa di San Simplicio era tradizione celebrare la messa a metà maggio in occasione della festa. Pochi anni dopo è Vittorio Angius a dare la stessa informazione nel Dizionario del Casalis .All’organizzazione delle manifestazioni erano preposte le famiglie degli antichi amministratori o soprastanti.
Con lo sviluppo della città di Olbia crebbe anche la festa, che da suburbana divenne urbana, e con essa cambiò anche la fisionomia del gruppo organizzatore della festa. Già nel 1896 si parla di un “gremio” che poi venne chiamato stabilmente “società”. Si arrivò in tal modo alla fisionomia associativa riconosciuta dalle istituzioni pubbliche denominata Società San Simplicio. La nuova identità della società portò anche ad uno sviluppo della sua organizzazione interna attraverso una più stabile strutturazione degli uffici associativi. Questo ottenne anche l’inserimento della società San Simplicio nell’elenco delle associazioni religiose riconosciute ufficialmente dalle istituzioni dello Stato. Il riconoscimento ottenuto lo si desume chiaramente dal testo inviato dal prefetto di Sassari al Ministero dell’interno in data 10 gennaio 1913, contenente un elenco completo delle associazioni religiose della provincia. In esso per la citta di Olbia ( allora Terranova Pausania ) vengono ricordate solo due società: quella di San Simplicio e quella di Sant’Isidoro, entrambe con 200 soci,ed aventi come finalità sociale il mutuo soccorso e i festeggiamenti della ricorrenza del santo patrono.
Nel 1931 durante l’episcopato di Mons. Albino Morera nelle diocesi di Ampurias e Tempio, viene approvato lo statuto della società di Sn Simplicio, del quale si conserva copia negli archivi ecclesiastici della Curia vescovile e della parrocchia. Questo statuto rimase ufficialmente in vigore fino al 1987 anche se di fatto venne superato da nuove consuetudini dovute al mutare delle vicende storiche dell’associazione. Il 27 febbraio 1987 si giunse ad un nuovo Atto Costitutivo che veniva a cambiare ufficialmente la denominazione dell’associazione nell’ormai più consueto nome di “ Comitato Festeggiamenti San Simplicio”, in uso attualmente. Se l’atto costitutivo del 1987 modificava notevolmente la struttura interna del comitato, questa venne successivamente definita in modo più dettagliato nello statuto regolamento ufficializzato il 25 marzo del 2000 ed aggiornato nell’ottobre del 2009 ed attualmente in vigore.
Anche la festa è andata incontro ad un innegabile processo di sviluppo che ha fatto decadere alcune manifestazioni inserendo nuove tradizioni. Tra gli aspetti ”profani” della festa quelli di più antica tradizione, sono i fuochi di artificio che da oltre un secolo indicano l’inizio dei festeggiamenti, la grande sagra delle cozze un tempo servite crude ,oggi si aggiungono a queste 40 quintali cucinate alla marinara, le gare di poesia sarda, i canti a chitarra, il palio dei cavalli, i balli sardi prima e dopo la processione del 15 maggio. Accanto alla festa religiosa ( con i vari gosos in onore del Santo, la novena, il triduo, il ritiro delle bandiere e la diana del 15 maggio e la grande processione pomeridiana ) .Si è sviluppata la festa civile e di popolo che negli anni più recenti ha visto partecipare alle varie manifestazioni dei festeggiamenti circa 100.000 persone.
In particolare le feste del 2004 e del 2005 hanno avuto gran risalto e sono state caratterizzate rispettivamente dall’apertura e chiusura del Giubileo Simpliciano, un anno straordinario di celebrazioni in Olbia e in tutta la Gallura per ricordare i 1700 anni di storia Cristiana trascorsi dal martirio di San Simplicio e dei suoi compagni ad oggi ( tra gli eventi più importanti la ricognizione scientifica dei martiri olbiensi ) .
Oggi la festa di San Simplicio vede il concentrarsi di manifestazioni tese a risaldare la società civile attorno a momenti forti di fede, cultura, sport, folclore, spettacolo, iniziativa sociale, al quale la popolazione di Olbia, della Gallura, ma anche di altre parti della Sardegna, e dell’Italia e dall’estero partecipano con sempre maggiore adesione.